venerdì 29 giugno 2012

Consonno: La città dei balocchi


Anche l’Italia può vantare l’esistenza di diverse città fantasma, ma nessuna di queste possiede una storia tanto affascinante quanto quella che ha alle spalle Consonno, frazione del comune di Olginate in provincia di Lecco.

Consonno sorse nel Medioevo e rimase un piccolo borgo abitato da contadini fino agli anni quaranta. Dal dopoguerra in poi cominciò a spopolarsi arrivando a contare 60 abitanti circa a fine anni cinquanta. I residenti, infatti, al duro lavoro nei campi, preferirono convertirsi al meno impegnativo impiego in fabbrica.

Antico borgo di Consonno, 1953 (foto di Felice Sala)

Triste, invece, fu la sorte per chi decise di rimanere, poiché dall’8 gennaio 1962 si vide costretto a rinunciare all’amata vita agricola e a dover abbandonare la propria abitazione. Consonno, difatti, venne venduta al Conte Mario Bagno, facoltoso ed eccentrico imprenditore con in serbo per l’antico borgo un progetto davvero ambizioso: costruire una sorta di Las Vegas della Brianza, ricca di divertimenti che attraessero folle di turisti e vacanzieri.

Il Conte Mario Bagno a Consonno (Archivio Televisione Svizzera)

Una volta acquisito il terreno del piccolo villaggio, il Conte Bagno diede inizio al suo folle piano. Noncurante delle necessità ambientali, fece partire i lavori ordinando a ruspe e scavatrici di abbattere tutto ciò che impedisse la costruzione del suo sogno. Per allargare il panorama, le colline furono spianate a suon di dinamite, mentre le case del vecchio borgo, una dopo l’altra, venne spazzata via. Il paesino, dunque, fu completamente demolito, eccetto la Chiesa di San Maurizio, la canonica, una casa adiacente e il piccolissimo cimitero.

1962: le ruspe all'opera nei boschi di Consonno (foto di Giulio Corti) 

Fatta piazza pulita dell'antico paese, l'inesaurible fantasia del conte non ebbe più freni. Consonno, città dei balocchi, nacque senza un progetto preciso: il Conte Bagno faceva costruire quanto pensava alla mattina per poi farla demolire il giorno seguente poiché cambiata idea. Ad ogni modo, fece erigere nuovi palazzi, sfingi egizie, pagode, colonne doriche e un centro commerciale in perfetto stile arabeggiante sovrastato da un caratteristico minareto (simbolo emblematico della Consonno di oggi).

Cartolina d'epoca di Consonno, Città dei balocchi (www.myspace.com/consonno)

Una volta conclusi i lavori, la Las Vegas Brianzola venne aperta al pubblico. All’inizio l’affluenza dei visitatori, curiosi di scoprire la nuova "città dei balocchi", confermò il successo sperato dal Conte Bagno. Migliaia di persone varcarono l’arco sorvegliato da statue di armigeri medievali, si svagarono fra le gallerie dei negozi, le sale da ballo e da gioco. Ma ben presto la novità scemò, i turisti diminuirono e, a poco a poco, i fondi si esaurirono. Inoltre cominciarono a spuntare le prime proteste delle associazioni ambientali, le denunce e le polemiche. A metà degli anni settanta i lavori si fermarono, anche perché la sconsideratezza della speculazione minò pesantemente l’equilibrio idrogeologico della zona: nell’ottobre del 1976 una frana distrusse l’unica via di accesso alla città dei balocchi. Questo avvenimento, visto quasi come una vendetta da parte della natura contro il volere dell'uomo, determinò l’inesorabile declino del futuro del paese.

Così Consonno, lentamente, diventa una città fantasma, lasciata al suo degrado e alle sue rovine, ulteriormente danneggiata dagli immancabili rave party che occasionalmente si tengono fra i suoi palazzi decadenti.

Il paesaggio desolato della Consonno di oggi (http://www.flickr.com/photos/moonquarter/ )

Eppure, Consonno non è solamente una città in rovina: lungo il tempo si è trasformata nel simbolo dell’imprenditoria rampante e aggressiva, grazie alla quale le manie di grandezza di un singolo uomo potevano portare alla distruzione di un intero villaggio.

L'autore del video seguente, attraverso un ottimo montaggio delle immagini e un'accurata scelta dei brani musicali, ha sapientemente reso l'inquietante atmosfera che aleggia tra i resti diroccati del paese.



Le informazioni riassunte in questo articolo e alcune delle immagini provengono dal dettagliatissimo sito sulla storia di Consonno.

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